...affacciarsi, imporsi, rubare tempo al resto, realizzarsi, farsi racconto, trovare un confronto, maturare, riprodursi come conigli, o essere accantonate, farsi da parte, fare posto a nuove idee in attesa di...

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venerdì 10 febbraio 2012

Emergenza malasorte


Continua l’ondata di sfortuna, incidenti e traumi che da qualche settimana si sta abbattendo senza pietà dalle mie parti. Continuano a rompersi le ossa sotto l'influsso del drammatico mix di gesti quotidiani e testa per aria.

Lunedì mattina ho fatto appena in tempo ad apprezzare i primi incoraggianti miglioramenti al mignolo del piede rotto, quantificabili come riduzione del dolore e maggiore scioltezza nell’andatura sbilenca, prima di ritrovarmi a correre al Pronto Soccorso a soccorrere mio fratello, che è riuscito a farla talmente grossa da farmi tornare a pieno diritto nel mondo dei sani. Sciancata, ma sana

Pensate un po', si è inventato uno scivolone epocale sulle scale bagnate della stazione della metropolitana Anagnina, con tanto di botta a metà della schiena, ambulanza a sirene spiegate, trasferimento da un Pronto Soccorso all'altro, raggi, Tac, frattura alla settima vertebra dorsale, visita del neurochirurgo e ricovero, 8 ore dopo. Per fortuna la lesione non ha coinvolto il midollo, ma lo spavento è stato grosso e anche il dolore e il danno, visto che è tutt'ora immobilizzato in un letto d’ospedale a rimirare il soffitto, in attesa che gli costruiscano un busto su misura, un esoscheletro che gli permetta di sfidare nuovamente la forza di gravità e di tornare se non proprio a saltellare come un grillo sulle scale della metropolitana, almeno a fare il gambero nel rassicurante acquario del suo appartamento per 30 giorni.

Auguri Ferdi!



19 commenti:

  1. Auguri di pronta guarigione per entrambi

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  2. Tanti Auguri di una pronta guarigione...purtroppo anche a me è successo un piccolo incidente...sono stato travolto da una macchina mentre mi allenavo per la nuova avventura che dovrò fare in Perù. 20 giorni con il collare e la mia mtb scott distrutta. Nuova bici da attrezzare per il viaggio.
    Dai...vieni con me, in questa avventura?
    Indiana Joanes

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  3. Certo che verrò... col pensiero, ma ci sarò. Il pensiero non conosce ostacoli ed è sempre stata e resta la parte più avventurosa di me, soprattutto ora che per me è tempo di calma e casa. Buona guarigione e ricordati di portarmi in un angolino... va bene così! Abbracci :-D

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  4. Tu ci sei sempre, nei miei pensieri e ... :-)

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  5. Una striscia di Gaza lunga come da qui a Plutone
    "Cos'è un ciglio di strada?" "Il margine della strada." "E poi?" "Il posto al di là dell'asfalto e al di qua del guard-rail." "E poi?" "Il posto dove, un giorno, la macchina mi ha lasciato a piedi." "E poi?" "Che ne so! Il posto dove mettono i cartelloni pubblicitari?" "Se solo per una volta tu fermassi l'auto sul ciglio della strada, non perché hai sentito uno strano rumore dal cofano o perché devi pisciare o perché guidi da cani e al bambino viene da vomitare, e nemmeno perché c'è un panorama fantastico.

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  6. Se provassi, così, senza una ragione, ad evadere da quella confortevole gabbia semovente comprata a rate. Ma non in corrispondenza di una piazzola di sosta, lì lo fanno tutti. E nemmeno quando sei in vacanza e non hai altro da fare, in quel momento non sei abbastanza te stesso, e non sei abbastanza incazzato, non saresti critico neanche su tua suocera.

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  7. Fermati mentre vai al lavoro, un giorno che non sei in ritardo, in quel posto che sai, quello che quando ci passi pensi, non sai bene a cosa, non sai bene perché, ma quel posto ti fa pensare. Fermati. Scendi. Vivi. Vedrai che il ciglio di strada che percorri tutti i santi giorni non è una quinta di teatro muta e inodore. Anzi, sa di terra e asfalto, merda e gas combusti.

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  8. Non sei sorpreso, no, piuttosto infastidito. Non rientrare in macchina, resisti, anche se sei in ritardo e la camicia ti si appiccica addosso, rinuncia alla tua cattività per qualche minuto. Prova a respirare senza filtro antipolline, tranquillo, il ricircolo dell'aria non appannerà i vetri, respira. Senti un cane che abbaia in lontananza, pensi che presto verrà ad aggredirti e che è l'unico essere vivente nel raggio di 3 km.

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  9. Povero illuso, sappi che ci sono 37 lucertole, una coppia di bisce ed una intera famiglia di ricci di campagna che osservano ogni tua mossa, senza contare un migliaio fra mosche, api terricole, cimici del fieno e tafani e, per tua fortuna, smidollato come sei, nessuna di queste orrende bestie può rappresentare un pericolo. Ma tu, animale evoluto, riesci a vedere solo la colonia di buste di plastica che popola la vegetazione spontanea.

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  10. Nel frattempo il cane si è avvicinato e ti guarda. Coda dritta, un orecchio teso e l'altro floscio. Adesso saltella sulle zampe anteriori senza piegarle. Non chiederti perché sei lì, aspetta, non è il momento. Prova a fare qualche passo lungo il ciglio della strada, prova a guardare il mondo con gli occhi di quel cane. Eccola, il rombo è forte, minaccioso, prepotente, è solo un'utilitaria ma a 100 orari fa paura.

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  11. C'è una buca che la gomma asseconda schioccando una frustata sull'asfalto, il botto ti scuote anche se te lo aspetti, come quelli di natale. Sei investito da un alito pesante, umanamente gelido, termicamente torrido, chimicamente velenoso. Osservi quella rumorosa scatola d'acciaio nel suo arrancare contro natura su un nastro di bitume appiattito ad arte da altri animali come te, evoluti, e te ne vergogni.

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  12. Prova ad attraversare la strada, ma attento, qui le auto sfrecciano sul serio, non è come attraversare in città. Cento metri più avanti c'è la carogna di un cane di media taglia gonfia di putrescenza, sembra una zampogna, poco più in là se ne indovina un'altra, più vecchia, ridotta a uno zerbino. Sono le tracce di una guerra combattuta tutti i giorni, dappertutto, senza bollettini, senza echi, senza morti né feriti che siano degni di nota.

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  13. Anche il movente è quello delle guerre, il possesso di un territorio, il diritto allo sfruttamento ed all'occupazione. Questa è una strada fatta dagli uomini per farci correre le proprie scatole di ferro. E' così da un secolo e così sarà per l'eternità.

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  14. Ti accorgi che lungo i margini il tappeto d'asfalto è corroso, perforato da fili d'erba ed infiorescenze, aggredito dal lento ma inesorabile metabolismo della natura che, a dispetto della nostra indole conservatrice, pone fine ad ogni cosa allo scopo di perpetuarsi. Il fine è l'eternità, comunque, solo vista in un modo diverso, meno individualista, in un contesto più ampio ed armonico, più naturale.

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  15. Allora, cos'è un ciglio di strada?" "Un limite, una linea di confine, una trincea." "E poi?" "Un immondezzaio, una discarica a cielo aperto, una latrina, una fossa comune." "E poi?" "E' una corsia che non c'è, riservata a quelli che è meglio che si scansino, ai lenti, a quelli che non tengono il ritmo, agli sfigati, alle gente ai margini, alla gente di strada che, pur chiamandosi così, non è padrona nemmeno di quella."

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  16. "E poi?" "Ci puoi trovare animali randagi, anime randagie, poveri cristi a cui piace sudare, respirare miasmi e farsi sfiorare dalle auto in corsa." "E poi?" "Ci puoi trovare auto in avaria, gente in avaria. Ragazze che affittano il proprio involucro, sgualcite come fiori passati di mano in mano, spente e ferite come bambole vudù."

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  17. "E poi?" "Avanti, cos'è un ciglio di strada?" "E' il vero limite fra l'essere umano e madre natura, il posto in cui releghiamo il mondo e, allo stesso tempo, la soglia del nostro ghetto, una striscia di Gaza lunga come da qui a Plutone."
    La prossima settimana parto per la traversata lungo la Cordillera Andina viaggio che farò completamente da solo. 2500 km da Cusco fino a Tucuman. Il percorso ciclistico più interessante dell’intero Sud America. Indiana J.

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  18. Bellissimo...

    Grazie davvero :-)

    ...e in bocca al lupo!!!

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