...affacciarsi, imporsi, rubare tempo al resto, realizzarsi, farsi racconto, trovare un confronto, maturare, riprodursi come conigli, o essere accantonate, farsi da parte, fare posto a nuove idee in attesa di...

Il blog di Bio è su BlogItalia.it

BlogItalia - La directory italiana dei blog

domenica 20 novembre 2011

Test Drive 1 - Atala folding 16": chi va piano...

Atala Folding 16" - Fonte: Google immagini

La mia prima volta su una bici pieghevole.

Ho avuto la possibilità di provare una Atala 16" alcuni giorni fa e c'è solo un modo per descrivervi quello che ho provato: illustrarvelo.

Sulla piccola Atala ci si sente così ...

...e ci si sente così.

Vi mettereste su una strada di Roma con mezzi del genere?

La stabilità non è tra i pregi di questo mezzo; la comodità nemmeno; il senso dell'umorismo, invece sì. È un piccolo, delizioso trabiccolo: sbanda alla minima vibrazione del manubrio; alzarsi in piedi sui pedali è impossibile; la mancanza dei rapporti si fa sentire molto in pianura, perché lo sviluppo in lunghezza della pedalata è limitato; da piegata è leggera, ma bisogna legare le due metà oppure usare una busta per trasportarla comodamente.

L'unico vantaggio è che non devi lasciarla per strada, ma te la porti in ufficio come una borsa un po' ingombrante. Per il resto, soprattutto per chi come me è abituato a macinare chilometri in mtb e bici da strada, l'esperienza su questa bicina è tra il comico e il surreale: mi sono sentita come se stessi facendo un giretto in campeggio e il padreterno avesse deciso di farmi uno scherzo e cambiarmi all'improvviso lo scenario. Oplà! Dove mi trovo? Dov'è la mia tenda? Da dove è uscito tutto questo traffico? Aiuto!
 
Vietata ai percorsi maggiori di cinque chilometri.

8 commenti:

  1. Franci, mi trovi pienamente d'accordo sulle impressioni che hai avuto, ma moltissimo dipende anche dalle esperienze pregresse e da quanto il nostro corpo è stato... abituato bene. Mi spiego, se si viene dall'uso intenso e prolungato nel tempo (anni e anni di uso frequente) di bici serie con una postura adeguatamente e correttamente impostata, una bici pieghevole, specie se economica, può solo far cag... può solo dar fastidio.
    Oggi ad esempio ho avuto una dimostrazione di quanto in effetti il nostro corpo sia capace di adattarsi alle posture più disparate, in pratica venendo da due mesi di uso intensivo della mia pieghevole (un modello di qualità media e con postura in sella piuttosto verticale, molto seduta per intenderci), ho "dovuto" riprendere la mia fida mountain bike (una bici di qualità molto alta) e sulle prime mi sembrava che la serie sterzo, e quindi il manubrio fossero bloccate, tanto era la mia assuefazione all'estrema reattività del manubrio della mia pieghevole... dopo pochi Km mi sono reso pienamente conto di quanto tutto nella bici che cavalcavo fosse in ottimo stato e di quanto immensamente più stabile fosse rispetto ad una pieghevole. Morale della storia: il nostro corpo si adatta un po' a tutte le condizioni in cui ci andiamo ad invisciare ma c'è un limite a tutto, limite che dobbiamo razionalmente tenere debita a distanza di sicurezza ;-)
    Buone padalate a tutti,
    Simone

    RispondiElimina
  2. Com'è vero! Certo, che ben vengano le capacità di adattamento del corpo e soprattutto il buon senso nel non abusarne.
    E forse sarai d'accordo anche col fatto (diffusamente sottovalutato) che non c'è postura da bici, per quanto estrema essa sia (da quella allungata modello bandierina svettante a quella piegata in avanti modello coltellino a serramanico), che possa competere in pericolosità con quelle da ufficio (un’infinita gamma, da quella modello medio-sbrago – nelle due variazioni cifosica e scoliotica - a quella a scomparsa totale sotto la scrivania nota come modello pennica).

    RispondiElimina
  3. La bici che hai con ruote da 26" è il miglior compromesso che puoi avere, sia in fatto di sicurezza (bagnato-sassi-buche ecc.) che commodità...fattelo dire da chi ha migliaia di km su tutti i tipi di terreno. Indiana Jones

    RispondiElimina
  4. Grazie Indiana Jones (contenta che il simpatico nomignolo che ti ho affibbiato non ti dispiaccia :-D) e in effetti il mio cuore innamorato della mia mountain bike è proprio quello che vuole sentirsi dire all'infinito, tanto più da fonti accreditate come la tua.

    RispondiElimina
  5. Spero che non sia solo per la mountain bike...altrimenti ti trovi alle stesse mie condizioni. :-)

    RispondiElimina
  6. A dirla tutta, no: il mio cuore è innamorato anche d’altro (in maniera diversa). Oltre che della bici, sono innamoratissima:
    - del mare
    - del terreno sotto i piedi
    - del mio corpo
    - dei miei ricordi e dei miei tanti (troppi) errori
    - di un uomo trasparente e dalla volontà d’acciaio inossidabile, il cui maggior difetto è essere pieno di turbe e malanni e il cui maggior pregio è saperci ridere sopra.

    Credo però che anche il tuo cuore, a ben guardare, non sia poi così “monogamo”. Questo blog ne è testimone: i tuoi generosi contributi odorano di un amore smisurato per la vita e per l’avventura.

    Ma capisco bene cosa intendi: cosa si può fare per cambiare certe "condizioni" che non ci fanno stare bene? Boh! Io faccio così (ma non lo consiglio): penso che potrebbe andare mooolto peggio e prendo tempo; intanto penso, penso, penso troppo e mi preparo un piano di fuga (o di attacco, a seconda delle condizioni); aspetto il momento (sbagliato) per attuarlo; mi preparo a non farcela e puntualmente ce la faccio, ma il risultato che ottengo è sempre molto diverso da quello sperato. Insomma, sono solita fare e disfare un mucchio di faccende che mi riguardano con grande enfasi e come se servisse a qualcosa, per poi accorgermi che ho faticato tanto per quasi niente, che ho sbagliato il tempo e/o il modo e che sarebbe stato meglio non essermi mossa affatto, ma nell’errore non credo di avere mai sbagliato niente. Ho vissuto, approssimando l’immaginazione alla realtà, il sogno e l’aspirazione al presente. Per la serie: forse non è felicità, ma gli assomiglia :-D

    RispondiElimina
  7. Io l'ho perso dal 2008, la mia più grande sconfitta! Vado avanti girando il mondo in bici o in visite. A proposito...Hong Kong la New York dell'oriente. Bellissima, ordinatissima, organizzatissima su tutto tutto. Pensa che qui ci si mette in fila anche per prendere i mezzi della città...sembra proprio come da noi :-( sono stati 20 giorni meravigliosi Loris il mio amico è un ballerino professionista di balli standart ha partecipato anche a film con la Lopez ora non ricordo il titolo (quello con l'attore bellissimo che doveva imparare a ballare)Qui la vita inizia alle 22 di sera(io, quando sono a casa alle volte già dormo da ore) è come essere alle 12 in Italia un fiume di persone che si muovono, centri commerciali affollatissimi e luci che rendono fantastici i palazzi altissimi. Ma oltre al divertimento ho trascorso anche due giorni al monastero buddista che si trova poco lontano...pensa che per arrivarci si deve prendere una funivia e dopo circa 30' si arriva...da restare a bocca aperta, ci si apre davanti agli occhi una immensa statua di bronzo che sovrasta tutta la vallata.

    RispondiElimina
  8. Li, in silenzio si ascolta soltanto le preghiere e le campane dei monaci. Ho mangiato tutto quello che mi hanno offerto! ero bravino con le bacchette, ma ora sono un fenomeno! Hong Kong non è la cina che vorrei in futuro visitare quella povera, che vive in case piccolissime e in luoghi desolati nelle grandi regioni verso Pechino. Qui il lusso abbonda, mi sembra di stare alle sfilate di milano (barocco-Armani-Cartier-Versace ecc.) qui la popolazione veste tutta in giacca e cravatta e le donne in tubini e scarpe favolose. Si nota che siamo in comunismo solo vedendo i scolari...tutti rigorosamente in divisa! Loris mi ha invitato per il prossimo anno mi vuole portare nella cina vera...! Oggi ho prenotato il volo per il Perù per ora solo andata...non so, quanto mi fermerò. La felicità è quella che vive dentro di noi, la più intima ed è quella che nessuno ci può portare via. Indiana J.

    RispondiElimina