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sabato 18 giugno 2011

Furti con destrezza e ragionamenti maldestri

- Esiste il diritto a delinquere. Non si può fare altro che difendersi.

Secondo l'appuntato di piantone alla stazione dei Carabinieri di Putignano lo scorso sabato mattina, la responsabilità dell'accaduto era la mia, che, durante la notte di viaggio in autobus da Roma a Bari, non avevo preso adeguate misure di sicurezza per la custodia dei miei beni. Secondo lui, il mio principale indiziato, un ragazzo che mi sedeva davanti, un tipo dallo sguardo furtivo, con una blusa in acetato sponsorizzata da un'azienda di Turi, aveva il diritto di prendere il mio portafogli, senza il mio permesso. "Turi è piena di albanesi", il commento lapidario di mio padre, mentre mi accompagnava al comando dei Vigili Urbani di Turi per segnalare l'accaduto, nella speranza di ritrovare i documenti.

Uscii dalla roccaforte delle fiamme d'argento, con questa nuova locuzione su cui riflettere: diritto a delinquere. A me, fino a quel momento, risultavano l'associazione a delinquere, l'istigazione a delinquere, l'ingiustizia del delinquere, la vergogna del delinquere etc., ma davvero nessun diritto sotto quella voce. "La mia libertà finisce dove comincia quella dell'altro", ci insegnava l'adorata-temuta maestra Lucia Manzari. Perciò mi capita di sentirmi ottimista e libera di trascorrere una notte di viaggio senza necessariamente dover fare come il tizio che mi sedeva affianco, che per tutto il tempo ha dormito stringendo lo zaino al petto, modello koala. Mi capita di lasciare i soldi nel portafogli invece che nel reggiseno, il portafogli nello zaino invece che in tasca, lo zaino nell'apposito scomparto sopra la testa invece che addosso. Ogni tanto abbasso la guardia, lo confesso, ed è rischioso di questi tempi, lo so, confidare troppo nel fatto che gli altri non facciano cose che non sono certa non farei anch'io, se mi trovassi nelle loro condizioni.

Continuo a non vedere diritti, ma solo errori educativi e condizioni di sviluppo degradanti, che spingono pensieri e azioni nella direzione sbagliata, quella "contro natura". In attesa di "progredire" come società, mi sono attivata come ho potuto per rimediare alle conseguenze della mia leggerezza. Grazie a una serie di telefonate, sono tornata in possesso del portafogli (ritrovato al deposito Marozzi di Roma) tre giorni dopo l'accaduto, ancora in tempo per fermare la macina burocratica un attimo prima che riducesse i miei vecchi documenti in polvere. Sì ma, la prossima volta non mi fregano...

1 commento:

  1. "Se sogni tranquilli vuoi fare lo zaino addosso ti devi incollare",sembra una battuta ma è così.
    Purtroppo bisogna essere prevenuti e diffidare.
    Aver ritrovato il portafogli è comunque un lieto fine.

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